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Xylella fastidiosa

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Chi è:  è un batterio fitopatogeno

Origine: Stati Uniti - Sud America

Presenza in Piemonte: non ancora.

Oltre all'olivo attacca altre piante. Tra le più importanti: vite, pesco, mandorlo, diverse specie di agrumi, oleandro. In totale le piante ospiti del batterio sono più di 150, molte infestanti.

Danni: moltiplicandosi nei vasi xilematici della pianta ospite ne provoca l'ostruzione. Danno tipico è la bruscatura della foglia con disseccamento nella parte apicale e/o marginale della lamina, disseccamenti più o meno estesi a carico della chioma dapprima su rami isolati e poi sull'intera chioma, imbrunimenti interni del legno .

Emergenza olivicoltura

 

Nel 2013, in una zona a sud di Gallipoli (LE), sono stati segnalati numerosi casi di disseccamento a carico delle piante di olivo.

Il batterio fitopatogeno Xylella fastidiosa colonizza lo xilema delle piante ospite e il suo sviluppo sembra essere condizionato dalle temperature: valori compresi tra 25° e 32° sembrerebbero favorevoli allo sviluppo della malattia mentre temperature al disotto di 12°-17°C e superiori a 34° limitano la sopravvivenza del batterio.

Il batterio causa occlusioni dei vasi con conseguenti flussi linfatici irregolari dalle radici alla parte aerea portando ad alterazioni anche letali.

La sua diffusione è favorita con il materiale di propagazione, piante intere, innesti ma soprattutto attraverso insetti che si nutrono della linfa xilematica.

Gli insetti vettori (famiglia Cicadellidae) acquisiscono il batterio attraverso l'apparato boccale "pungente - succhiante" e lo trasmettono alle piante sane.

La lotta chimica non è attuabile quindi il controllo si basa sulla prevenzione (impiego di varietà resistenti, pratiche colturali, misure di lotta contro gli insetti vettori); tutti questi metodi tuttavia nei paesi di origine hanno avuto un parziale successo in quanto Xylella fastidiosa è spesso asintomatica.

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